L'Ambrosia è una pianta invasiva che produce grandi quantità di polline, fonte di sintomi allergici e problemi respiratori.
L’Ambrosia artemisiifolia è la specie più comune della famiglia delle Asteracee, piante erbose annuali e/o perenni, spesso aromatiche. Originaria del Nord America, l’Ambrosia si è diffusa anche in Italia, diventando sempre più comune nella Pianura Padana.
Si tratta di un’erba a ciclo annuale, che si sviluppa gradualmente in primavera fino a sbocciare in estate, con una fioritura che perdura fino all’autunno. Quando pienamente matura, presenta uno stelo robusto che si ramifica nella parte superiore, dove crescono foglie frastagliate e piccoli fiori di colore verde-giallastro a formare delle spighe di forma allungata.
L’Ambrosia ha dimensioni variabili, con un’altezza che parte dai 20cm sino ad arrivare a 2m.
È una pianta molto resistente e in grado di adattarsi bene a diversi ambienti, sia rurali che urbani, la cui crescita e proliferazione è favorita dal caldo e dall’esposizione al sole, soprattutto a seguito di piogge.
L’Ambrosia, a causa della sua rapida diffusione negli ultimi anni, è diventata una pianta infestante che può causare danni significativi.
La pianta, infatti, produce una grande quantità di polline che può causare sintomi allergici (starnuti, irritazione ad occhi e gola o addirittura crisi asmatiche) nei soggetti sensibili. La proliferazione del polline, favorita dalle alte temperature, si verifica sia nelle zone rurali che in quelle urbane, aumentando il rischio di allergie su vasta area.
Oltre che per l’uomo, l’Ambrosia può anche causare danni alle coltivazioni, producendo elementi organici capaci di inibire la crescita di altre piante.
L’Ambrosia è particolarmente dannosa nel suo periodo di massima fioritura, nei mesi di agosto e settembre, in cui la proliferazione del polline e dei semi è favorita dalle alte temperature.
L’Ambrosia non può essere eradicata completamente, ma è possibile controllarla attraverso forme di vigilanza e interventi di sfalcio sin dalle prime fasi di sviluppo.
cittadini proprietari di aree verdi o spazi in cui prolifera la pianta (terreni agricoli, spazi incolti, aree industriali, etc.) diano il proprio contributo attraverso interventi di cura, pulizia e sorveglianza.
Con Ordinanza sindacale, al fine di favorire il controllo della specie, è previsto che tutti i cittadini proprietari di aree verdi o spazi in cui prolifera la pianta (terreni agricoli, spazi incolti, aree industriali, etc.) forniscano il proprio contributo attraverso interventi di cura, pulizia e sorveglianza.
In particolare, si richiede di eseguire un numero di sfalci idoneo a prevenire ulteriore diffusione di polline e semi della pianta. I periodi più indicati per tale intervento sono:
Trattandosi di misure volte a tutelare sia i cittadini che l’ambiente, l’inosservanza delle disposizioni indicate può comportare l’applicazione di una sanzione amministrativa pecuniaria.
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